Il pistacchio di Bronte ha origini molto anitche e lontane, è infatti originario della Turchia e Persia e ad importare in Sicilia i preziosi semi furono gli arabi, subito dopo aver sconfitto i Bizantini.
Alle pendici del vulcano Etna, la pianta di pistacchio trovò le condizioni climatiche e ambientali perfette. Il terreno vulcanico, ricco di cenere ha favorito la produzione di pistacchi con qualità organolettiche particolari ed elevate, rendendo il pistacchio di Bronte aromatico, saporito e con un caratteristico colore verde smeraldo. Il borgo di Bronte è riuscito ad ottenere il titolo di "Città del pistacchio", conosciuto in tutto il mondo per il suo oro verde. Oggi i pistacchieti brontesi coporono circa quattromila ettari di terreni, e i suoi frutti vengono utilizzati per i più diversi usi, dalla pasticceria alla cura del corpo..

Coltivazione e produzione!
La raccolta avviene alla fine dell’estate, tra agosto e settembre, ma solo ad anni alterni: un anno la raccolta, l’anno successivo si eliminano le gemme per proteggere la pianta.
La coltivazione e la produzione di pistacchio rappresentano un’importante fonte di reddito per i brontesi. In termini numerici, il pistacchio di Bronte rappresenta oltre il 90% della produzione italiana di pistacchio e circa il 2% di quella mondiale.
L'albero del pistacchio è molto resistente alla siccità, in Sicilia viene coltivato a un'altitudine variabile dai 300 ai 900 m. Si adatta ai terreni rocciosi e calcarei e anche alle lave vulcaniche; predilige le esposizioni a sud. Buona resistenza al freddo, teme le gelate primaverili.
Su otto piante femmine bisogna piantare un maschio, il maschio deve essere piantato in sopra vento e in sotto vento le femmine, in questo modo il vento può trasportare il polline dei fiori dai maschi fino al pistillo delle femmine.

Caratteristiche del pistacchio di Bronte!
Il pistacchio di Bronte deve le sue caratteristiche pregiate e uniche al suo territorio: la caratteristica di maggior importanza di questo pistacchio è dato dal suo contenuto di clorofilla, superiore ad altri tipi di pistacchio, ed è a questo che si deve il suo colore verde intenso. Inoltre, il sapore è nettamente più deciso, grazie alle caratteristiche del terreno, ricco di sostanze minerali anche per via delle frequenti colate laviche dell’Etna.
Il Pistacchio di Bronte è dolce, delicato, aromatico. Può essere consumato in guscio naturale (comunemente detto “a bocca aperta”) ed è il primo prodotto disponibile alla commercializzazione, anche se è sempre meno disponibile sul mercato per ovvi motivi come il costo della manodopera elevata: i chicchi, infatti, vengono selezionati manualmente scegliendo quelli con il guscio aperto almeno di alcuni millimetri, per consentire al consumatore di aprire il frutto con le unghia e consumare il prodotto. In tal senso, è da consumare fresco, senza tostatura o salatura.
Come usarlo in cucina!
Il pistacchio è un alimento altamente versatile in cucina. Può essere utilizzato indistintamente nella preparazione degli antipasti, dei primi e dei secondi piatti nonché, naturalmente, dei dolci. Negli ultimi anni se ne è affermata la ricercatezza, tanto da indurre numerosi chef ad utilizzarlo spesso nella decorazione di piatti gourmet.
La farina e la granella di pistacchio possono essere abbinate a ricotta, besciamella, panna e mascarpone per il condimento della pasta. Il pistacchio si sposa bene anche con lo speck ed il prosciutto crudo. Può diventare il protagonista assoluto di un buon pesto ed essere abbinato a pomodorini e poco altro in deliziosi primi, come le lasagne al pesto di pistacchio.
Anche nei secondi regala il suo meglio. Abbinatelo indistintamente alla carne o al pesce. Intero viene aggiunto alla mortadella per aromatizzarla, mentre da tritato trova spazio in salse ed intingoli vari. Non stupirà, però, come il suo utilizzo più apprezzato sia in pasticceria. Impossibile elencare la varietà dei dolci dei quali è ingrediente insostituibile. Tra quelli siciliani ci sono la granita ed i gelati. Ottima la crema di pistacchio, spesso utilizzata per farcire cannoli, crostate o croissant. Noto è anche il torrone di pistacchio. Da non dimenticare, infine, la torta al pistacchio, insuperabile.


