Terreno, luce, temperature e qualità dell’acqua sono le caratteristiche del territorio in cui si coltiva il Pomodoro di Pachino, nella zona più meridionale dell'isola siciliana!
Questo pomodoro è conosciuto in tutto il mondo per il suo sapore, il suo profumo, la consistenza e l’elevata quantità di antiossidanti che lo rendono apprezzato anche dal punto di vista nutrizionale.
La maggior parte dei consumatori identifica il Pomodoro di Pachino con il “ciliegino”. In realtà, il disciplinare IGP prevede quattro tipi, ciascuno con le proprie peculiarità: “ciliegino”, “costoluto”, “tondo liscio”, “grappolo”.
Ha ottenuto il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta) nel 2003, mentre il Consorzio di tutela della è nato nel 2002.

La zona di produzione ricade nei comuni di Pachino, Portopalo di Capo Passero e Noto, in provincia di Siracusa, e Ispica, in provincia di Ragusa. Pachino è situato nella punta meridionale della Sicilia orientale, una zona dove terreno, luce, temperature e qualità delle acque sono favorevoli e rendono il prodotto così saporito, profumato e consistente. Qui l’esposizione prolungata delle piante ai raggi del sole sembra essere all’origine della sintesi del licopene, un antiossidante che recenti studi hanno stabilito avere importanti proprietà antitumorali.

La coltivazione della Indicazione geografica protetta deve essere effettuata in ambiente protetto da idonee strutture ricoperte anche con rete anti insetto. Il trapianto si esegue da agosto a febbraio, tranne per la tipologia cherry che si può effettuare tutto l’anno. La forma di allevamento deve essere in verticale. La raccolta, infine, è manuale, di solito ogni 3-4 giorni.